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Metafora N°108 è un’opera che gioca sulla tensione tra profondità e superficie, tra stabilità e precarietà. Il contrasto tra il fondo infuocato di rossi e arancioni e il centro scuro, dominato da neri e blu profondi, crea un effetto di attrazione e repulsione, come se lo spazio fosse in costante rinegoziazione. I frammenti di materia sovrapposti spezzano l’unità della composizione, introducendo un senso di instabilità, di movimento trattenuto. Le linee diagonali e i tagli netti suggeriscono uno spazio frammentato, un paesaggio interiore fatto di tensioni e ricostruzioni. La luce si insinua nei dettagli, come una rivelazione improvvisa, tracciando percorsi invisibili tra le forme. L’opera sembra interrogarsi sulla natura della memoria e della percezione: ciò che appare solido è in realtà in bilico, ciò che sembra definito è in continuo mutamento.
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L’osservatore è invitato a perdersi nei dettagli, a seguire i percorsi nascosti di questa metafora visiva della trasformazione.
by Maria Stone critica d'arte
Acrilico su carta Frabiano 38x52 cm
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